«Ricordate il suo sorriso: padre Aristide ha dato tutta la sua vita e l’ha data con gioia». Il significativo ricordo di monsignor Aristide Pirovano pronunciato dal cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i Testi legislativi, è risuonato oggi nella Basilica di San Pietro, nel corso della Santa Messa celebrata per i 170 erbesi giunti in Vaticano per il pellegrinaggio promosso dalla Comunità pastorale Sant’Eufemia, dall’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano e dalla Città di Erba nella memoria del centenario della nascita di padre Aristide e del sessantesimo anniversario della sua consacrazione episcopale.
Coccopalmerio ha ricordato «con stima, affetto e nostalgia» monsignor Pirovano, che fu tra i concelebranti in occasione della sua consacrazione episcopale in Sant’Ambrogio nel 1993 «e mi impose le mani con particolare energia, perché lo Spirito entrasse in me con ancora più forza». Ripercorrendo le letture della Messa, il Cardinale ha notato come ognuna di esse evidenziasse un aspetto di padre Aristide. «È stato in luoghi selvaggi e primitivi e ha bonificato il demone di malattie come la lebbra… Ha testimoniato l’amore di Dio verso i suoi figli, a partire da quelli più poveri ed emarginati, attraverso la sua comunione con Gesù… Il suo apostolato appassionato ci fa conoscere quanto fosse unito al Signore». E l’invito finale: «Raccomandiamoci a padre Aristide e imitiamo quello che ha fatto lui: coltiviamo la preghiera contemplativa, che poi fa nascere la passione per gli altri».
L’omelia del cardinale Coccopalmerio ha rappresentato il “cuore” della Santa Messa, concelebrata all’Altare della Cattedra dai padri del Pime (l’Istituto di monsignor Pirovano) Ferruccio Brambillasca (Superiore generale), Giovanni Musi e Claudio Corti, da monsignor Antoine Hérouard (Rettore del Pontificio Seminario Francese, in rappresentanza dell’Arcivescovo di Parigi), da monsignor Angelo Pirovano della Segreteria di Stato (originario di Costa Masnaga) da don Giovanni Afker, responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia, don Ettore Dubini di Crevenna e don Luigi Zambianchi di Santa Marta.
Proprio il saluto di don Afker – di cui è stato ricordato il 75° compleanno, festeggiato recentemente – ha aperto la celebrazione in sintonia col motto del pellegrinaggio «Amiamo il Papa, ascoltiamo il Papa!» (tratto da un’espressione dello stesso padre Aristide): «Andare nel mondo o, oggi, accogliere il mondo: è la testimonianza straordinaria di monsignor Pirovano che, prima ancora di andare in Brasile, a Macapà, e successivamente fra coloro che erano considerati “scarti”, a Marituba, seppe essere nella nostra città, durante la seconda guerra mondiale, capace di fraternità attiva oltre gli schieramenti. Possiamo riconoscere in lui un profeta della “Chiesa in uscita”, radicata su Pietro, ma capace di aprirsi alle sofferenze di ogni uomo… Chiediamo al Signore di essere a nostra volta, sulla strada di questo nostro illustre concittadino: il suo ricordo sostenga il nostro impegno alla coerenza».
Nella parte conclusiva della celebrazione ha invece preso la parola il Sindaco di Erba Marcella Tili. Non nascondendo la sua emozione, ha invitato a ricordare l’opera di padre Aristide come «esempio di grande bontà e umanità, tanto profonda da farci superare la naturale tendenza ad affrontare i fatti della vita con il cinico egoismo che sovente ci contraddistingue. Quello che faceva era tanto, ma è come lo faceva che lo rendeva unico. Ricordiamoci di questo nei momenti bui e difficili della nostra esistenza. C’è sicuramente qualcuno da qualche parte che ci porterà l’aiuto di cui necessitiamo. Questo è stato il suo insegnamento: facciamone tesoro». E accennando all’udienza dal Papa di domani ha sottolineato: «Sarà una giornata speciale che sicuramente ci rimarrà impressa nel cuore e nella mente e che verrà ricordata per sempre».
L’animazione liturgico-musicale della Messa è stata curata dagli stessi erbesi, con Carla Consonni e Daniela Nava che hanno predisposto le letture sotto la supervisione di don Afker, e il direttore del coro di Santa Maria Nascente Francesco Andreoni che ha scelto i canti, poi interpretati da un folto gruppo di cantori provenienti da vari organici, sotto la direzione dello stesso Andreoni e di Alberto Arienti: un passaggio del testo di un canto, in particolare, è stato adattato per contenere un riferimento a Erba e alla Brianza. Dopo la Messa un momento di festa ha riguardato don Luigi Zambianchi, ricevuto dal segretario della Congregazione del Clero monsignor Joele Mercier e felicitato per il 50° di sacerdozio celebrato quest’anno.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto in omaggio un’immagine con l’icona del pellegrinaggio, ricavata da un ritratto di padre Aristide opera di Annalisa Pirovano (successivamente consegnato al cardinale Coccopalmerio perché sia consegnato al Papa), un elegante fascicolo che riproduce quello pubblicato a Erba nel 1955 per la consacrazione episcopale di padre Aristide, una seconda immaginetta con una preghiera e il foulard commemorativo dell’iniziativa. Il Centro Pime di Roma, inoltre, ha regalato alcune copie dei volumi Il vescovo partigiano di Piero Gheddo e Il vescovo dei due mondi di Mauro Colombo (copie di quest’ultimo sono state omaggiate anche ai Vescovi che, nominati dal Papa, partecipano al Sinodo sulla famiglia in corso in Vaticano).
Il pellegrinaggio proseguirà domani con una Santa Messa celebrata sempre nella Basilica di San Pietro, all’altare di San Giovanni Paolo II (il Pontefice che padre Aristide ricevette in visita a Marituba l’8 luglio 1980): presiederanno il cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo emerito di Milano, e il cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica; concelebreranno monsignor Roberto Redaelli, Officiale della Congregazione dei Vescovi, e il teologo don Giordano Biso, della Diocesi di Spezia-Sarzana-Brugnato; al termine il cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Vaticana, rivolgerà un breve saluto. Poi la partecipazione all’udienza generale di papa Francesco in piazza San Pietro. Una delegazione dei pellegrini erbesi avrà modo di salutare il Pontefice e di porgergli alcuni omaggi: due casule disegnate dall’erbese Simone Minonzio e realizzate su tessuti messi a disposizione dall’azienda erbese Fratelli Vandoni spa; un ritratto di padre Aristide opera di Giovanni Brambilla; un volume su Erba, il gagliardetto della città e il dolce tipico “Masigott”.
Intervento di don Giovanni Afker
Messaggio di monsignor Diego Coletti, Vescovo di Como
Messaggio di don Antonio Novazzi, responsabile della Pastorale missionaria della Diocesi di Milano
Ricevimento di don Luigi alla Congregazione del Clero
Incontro con il cardinale Nicora