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«Dal Papa in memoria di padre Aristide», tutte le emozioni vissute a Roma

Ricordare le emozioni provate insieme, riflettere sull’esperienza spirituale vissuta: su questi due binari si è mossa la serata “Dal Papa in memoria di padre Aristide”, svoltasi nella Sala consiliare del Comune di Erba e dedicata al pellegrinaggio a Roma del 20 e 21 ottobre scorsi, promosso dalla Comunità pastorale Sant’Eufemia, dalla Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano e dal Comune di Erba, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita e del sessantesimo anniversario di consacrazione episcopale (avvenuta proprio il 13 novembre 1955) del Vescovo missionario erbese.

Condotta dal presidente del Consiglio comunale Matteo Redaelli, alla presenza di una nutrita rappresentanza dei “pellegrini”, la serata si è aperta con l’intervento del sindaco di Erba Marcella Tili. «Abbiamo vissuto un’esperienza toccante e di grande intensità emotiva», ha sottolineato, tracciando poi un parallelo tra la figura di padre Aristide e quella di papa Francesco: «Entrambi capaci di arrivare diretti al cuore delle persone e di entrare in empatia con loro, perché animati da determinazione, positività, carica umana e coerenza tra la parola e l’azione…». Il Sindaco ha poi letto il messaggio inviato il 3 novembre al Comune dalla Segreteria di Stato vaticana, nella quale il Pontefice ringrazia di cuore per gli omaggi ricevuti nel corso del pellegrinaggio.

«Un sogno»: questo ha rappresentato l’esperienza romana per Enrica Sangiorgio, presidente degli Amici di monsignor Pirovano, che ha ricordato l’emozionante incontro col Santo Padre: «Non mi ha dato una semplice benedizione, mi ha fatto il segno della croce sulla fronte. La stessa cosa capitatami con Giovanni Paolo II, quando andai in udienza da lui e, nominandogli Marituba, vidi il suo volto illuminarsi». La Presidente ha poi raccontato la telefonata ricevuta a sorpresa nei giorni scorsi dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano: «Mi spiace non aver potuto partecipare alle vostre celebrazioni in Vaticano, ma vorrei tanto conoscerla la prossima volta che verrà a Roma…», le ha detto il presule.

Don Giovanni Afker, responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia, si è soffermato sulla «gratificazione di aver potuto ascoltare all’udienza la riflessione del Papa su fedeltà e libertà, particolarmente significativa». «Ho avuto rapporti con Paolo VI, ho concelebrato Messe con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ora ho incontrato Francesco… – ha rievocato -. Un Papa che piace a quasi tutti, ma è lo stesso Francesco a mettere in guardia dal pericolo di mitizzare la persona. Ciò che conta è il ruolo di chi è stato designato a guidare la Chiesa e il suo messaggio. E allora ripenso alle parole di padre Aristide che ci hanno accompagnato a Roma: “Amiamo il Papa, ascoltiamo il Papa!”. Da credente, il Papa mi piace non perché mi piace quello che dice, ma perché è il Papa e mi sta indicando la strada che da cristiano devo seguire…».

Ad alcune foto in sequenza delle giornate vaticane, che hanno fatto da sottofondo agli interventi, è seguito un articolato filmato – montato da Giorgio Lorini – nel quale il ricordo di padre Aristide si è armonicamente coniugato con le immagini dei momenti più significativi dell’esperienza romana.

Rosanna Pirovano ha preso spunto da ricordi personali e da un articolo nel quale il giornalista e scrittore Giorgio Torelli definiva padre Aristide «un gran bel vecchio biblico», per rilevare il carisma, l’eleganza e il fascino del missionario erbese: «Era bello non solo interiormente…». «È il Vescovo che mi ha cresimato e che ricordo sempre sorridente – ha aggiunto Stella Cafagna -. Mi sorride anche ora, quando vado a trovarlo ai cimitero e gli parlo come a un papà…». Il consigliere comunale Severino Rusconi ha rilevato il messaggio di solidarietà emerso dal pellegrinaggio: «L’altro è un bene, non un ostacolo. Saperlo riconoscere è un grande risultato, che porta tutti a lavorare per il bene comune…». Un valore, quello della condivisione e della comunione, richiamato anche da Francesco Andreoni, che ha riunito e coordinato le cantorie di Santa Maria Nascente, Santa Maria Maddalena, San Maurizio, Santa Marta, Ospedale Fatebenefratelli e Galliano, che hanno assicurato l’animazione musicale della Messa celebrata nella Basilica di San Pietro con unanime apprezzamento: «Quando è il momento, noi Cantori ci siamo… È stata un’esperienza emozionante e commovente, vissuta con l’orgoglio di essere erbesi».

La serata è stata l’occasione per ringraziare ufficialmente quanti hanno contribuito al buon esito del pellegrinaggio, e in particolare: Stella Cafagna per l’organizzazione logistica, Carla Consonni e Daniela Nava per l’animazione liturgica della Messa, Francesco Andreoni per il coordinamento e la direzione della parte musicale, Annalisa Pirovano per il ritratto-icona di monsignor Pirovano donato al Papa, Giovanni Brambilla per il quadro di padre Aristide donato al Papa, Simone Minonzio per l’ideazione e Fratelli Vandoni spa per la realizzazione delle casule donate al Pontefice e Antonella e Gabriele Cerutti per la collaborazione prestata in occasione delle celebrazioni.

Dopo le ulteriori testimonianze dell’organista Camillo Bonfanti e di Roberto Andreoni, è seguita la proiezione di alcune foto d’archivio – montate da Cristiano Grisoni e commentate da Mauro Colombo – scattate durante la cerimonia per la consacrazione episcopale di padre Aristide, presieduta esattamente sessant’anni fa da monsignor Giovanni Battista Montini nella prepositura di Santa Maria Nascente.

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