«Siamo pellegrini di Speranza nella Missione»: così, con un richiamo al Giubileo in corso, suor Letícia Souza de Lima, religiosa della Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza e responsabile del Pae (il progetto di adozione a distanza di bambini e ragazzi di Marituba), introduce il primo bollettino informativo del Pae per il 2025. «Iniziamo l’anno grati per il dono della Provvidenza, per quello che ci offre e, ancor di più, per la possibilità di essere noi Provvidenza nella vita delle persone», sottolinea la religiosa.
Nel bollettino c’è il saluto di padre Edimilson José da Silva, Povero Servo che a Marituba è direttore amministrativo del Cesm, l’organismo che si occupa dei servizi educativi. «È molto bello poter contare su tutti i padrini (sostenitori) internazionali e locali – scrive -. Il frutto del vostro lavoro, la dedizione e l’impegno fa una grande differenza nella nostra missione, senza di voi non riusciremmo a prenderci cura di chi ha maggiormente bisogno. Potete star certi che, attraverso il vostro aiuto, possiamo offrire un servizio di qualità: ripeto, voi fate la differenza».
Tra le testimonianze, anche quella della dottoressa Franca Farina, che ha condiviso con il marito, il compianto dottor Gino, l’amicizia e l’affetto per padre Aristide e, fin dalle origini, l’avventura dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano. Racconta il suo viaggio a Marituba nell’autunno del 2024, durante il quale ha avuto modo di partecipare alla vita della missione visitando alcune famiglie inserite nel progetto di adozione a distanza. Traccia anche un interessante parallelo tra la “galassia” educativa di Marituba e la realtà dell’Istituto San Vincenzo di Erba, all’interno del quale ricopre incarichi dirigenziali. E spiega: «L’armonia tra Erba e Marituba passa per la passione missionaria di don Aristides, il quale ci chiede di più, ci fa desiderare la conoscenza, una relazione che non è solo tra adulti, ma anche e soprattutto tra giovani che potranno sperimentare la passione del donarsi. Sottolineo che la povertà, non solo economica, di certe aree di Marituba merita il nostro contributo, ma se fosse solo questo non sarebbe sufficiente. Se non cogliamo l’opportunità di incontrare, sulle due sponde dell’Atlantico, l’umano, la persona, la fraternità di essere figli di un solo Dio Padre, non sperimenteremo la bellezza di una vera relazione in un cammino di fede».
In questi giorni i padrini e le madrine erbesi stanno per ricevere gli auguri di Pasqua dei loro “figliocci” di Marituba. Immagini sacre, disegni, preghiere e messaggi si mischiano e si uniscono per manifestare riconoscenza e augurare salute, serenità e gioia.
Con gli auguri non c’è la foto del “figlioccio”. Il motivo lo spiega suor Leticia: «A causa della legge sulla protezione dei dati, d’ora in poi potremo inviare solo una foto all’anno. Ecco perché a Pasqua invio solo i messaggi realizzati dai nostri bambini della Creche Nazaré e da un ragazzo della Escola São José, a nome di tutti i bambini adottati a distanza e della missione».
I prossimi messaggi, quelli natalizi, arriveranno nel secondo semestre dell’anno, anticipati perché a novembre a Belem si svolgerà la Cop30 (la Conferenza internazionale sul clima) e in quel periodo le lezioni saranno sospese, per poi riprendere a dicembre. In quel caso ci saranno anche le foto.
14-04-2025