«La vita è il miracolo che Dio ha consegnato nelle nostre mani affinché la facciamo crescere, per raggiungere la maturità e portare i frutti attesi dall’Autore…». Inizia con queste parole la riflessione che i “genitori adottivi a distanza” dei bimbi di Marituba stanno ricevendo per posta in questi giorni insieme alla foto e a un disegno del loro “figlioccio” o della loro “figlioccia”. È il modo con cui i Poveri Servi della Divina Provvidenza – per il tramite dell’Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano – esprimono il loro grazie per la generosità e l’affetto dimostrati da “padrini” e “madrine” italiane.

Lo scritto e la foto sono accompagnati dalla relazione di suor Ignez Stieve sull’attività svolta nel 2012 (in allegato), nella quale la religiosa ricorda padre Aristide come «uomo di Dio, coraggioso e tenace difensore a favore dei diritti dei più deboli».

Suor Igniez confessa quanto sia «gratificante, all’inizio dell’anno scolastico, visitando le famiglie, incontrare i bambini ansiosi di tornare all’asilo o alla scuola»: un ambiente spesso molto più accogliente delle loro case. E questo proprio grazie alle adozioni a distanza, a cui i Poveri Servi affiancano l’impegno di visitare, seguire e assistere le famiglie nelle loro necessità di base.

L’opera didattica ed educativa promossa a Marituba dall’Opera Don Calabria coinvolge ormai quasi 5000 giovani e giovanissimi, dagli asili alle scuole professionali. La relazione di suor Igniez è molto dettagliata nell’elencare i diversi interventi attuati nel 2012 a margine delle lezioni: celebrazioni religiose e momenti di preghiera, feste e attività di animazione, corsi di educazione alimentare e attività pratiche. Particolarmente significativo un convegno di taglio educativo-pedagogico, a cui hanno partecipato 29 operatori di Marituba e Belem.

Suor Igniez conclude ringraziando “padrini” e “madrine” per l’appoggio e le donazioni. Nella busta che i “genitori adottivi a distanza” hanno ricevuto o stanno per ricevere c’è anche il bollettino per procedere al rinnovo dell’adozione. Non è un semplice atto di beneficienza in vista dell’ormai prossimo Natale. È la disponibilità a investire nella formazione di bambini che possano crescere e vivere meglio di quanto è toccato ai loro genitori.

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