«Il vostro insigne concittadino S.E. Mons. Aristide Pirovano ha fatto una scelta radicale nella vita religiosa: si è dedicato ai poveri, ai reietti della società, i lebbrosi, senza dimenticare i bambini, che sono il futuro del mondo»: con queste parole monsignor Piero Marini, arcivescovo e presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, ha introdotto il significativo omaggio recato alla tomba di monsignor Pirovano al Cimitero maggiore di Erba il 16 agosto scorso.
Giunto a Erba nell’ambito della festa patronale di San Rocco, monsignor Marini – già Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie di San Giovanni Paolo II e del Pontefice emerito Benedetto XVI – ha indicato padre Aristide quale «esempio concreto della Misericordia del Padre» e ha così proseguito il suo intervento: «Per questi deboli, bisognosi di Misericordia, sempre in prima linea come ben lo ha definito papa Francesco nell’Udienza generale dello scorso 21 ottobre 2015, ha impegnato tutto se stesso, costruendo ospedali, lebbrosari, asili e scuole in terra di missione. Per il suo benefico intento ha chiesto collaborazione e aiuti senza vergogna, ma forte del suo impegno verso gli ultimi».
E ancora: «A Marituba vive e opera il frutto del suo dinamismo, testimoniando come la Provvidenza venga in soccorso di uno scopo ben più grande e benedetto da Dio. L’umanità di Pirovano, la sua intelligenza e il suo entusiasmo erano supportati e, oserei dire, vivificati da una fede autentica. Affidiamoci tutti a lui», ha concluso il prelato.