Contattaci

Grande partecipazione alla cena prenatalizia

Un corale “O mia béla Madunina” ha concluso in allegria la cena prenatalizia dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano, svoltasi nella serata di venerdì 29 novembre presso l’Hotel Leonardo da Vinci. Il celebre motivo composto da Giovanni D’Anzi – una delle canzoni più care a padre Aristide – è stato l’omaggio al Vescovo missionario voluto da Rosanna Pirovano, neo-presidente dell’associazione, che ha dato il là alle voci dei presenti, oltre un centinaio, alcuni dei quali provenienti anche da fuori Erba. Impossibilitato a partecipare per un impegno decanale, il responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia monsignor Angelo Pirovano è comunque passato a portare il suo saluto. L’amministrazione comunale era rappresentata dall’assessore alla Cultura Francesco Vanetti.

La serata si è aperta con il ricordo di Enrica Sangiorgio, che ha presieduto il sodalizio dalla fondazione (1997) fino alla sua scomparsa, avvenuta il 29 agosto scorso. Ne ha parlato Luca Pellegata, segretario dell’associazione, che ha condiviso con lei tutto il percorso di questi 22 anni. Pellegata ha ricordato lo spirito e le motivazioni con cui gli Amici di padre Aristide decisero di riunirsi e ha sottolineato la totale dedizione che ha caratterizzato la presidenza di Enrica Sangiorgio. «Mi accoglieva sempre con un sorriso – ha raccontato – e quel sorriso era il tratto che la avvicinava a padre Aristide».

Due figure ora accomunate nella memoria popolare anche a Marituba, in un tributo che ha commosso il marito Franco e il figlio Marco quando, ai primi di novembre, si sono recati nella città brasiliana. Là sono stati raggiunti dalla nuova Presidente, invitata a partecipare a un congresso che ha riunito tutte le realtà sanitarie che fanno riferimento ai Poveri Servi della Divina Provvidenza dell’Opera Don Calabria, responsabili della missione fondata da padre Aristide e Marcello Candia. Affiancata da Franca Farina, che l’ha accompagnata in Brasile, Rosanna Pirovano ha descritto quanto ha potuto vedere durante la sua permanenza a Marituba, dai bambini curati, alimentati e istruiti nelle scuole e negli asili sostenuti dalle adozioni a distanza, al lavoro agricolo in atto nella Fazendinha. Ha elogiato il “metodo calabriano” alla base dell’assistenza dei malati nell’Ospedale Divina Provvidenza («un autentico gioiello, in Italia non ce ne sono molti a quel livello») e ha raccontato la commovente reazione dei lebbrosi quando ha enfatizzato il suo cognome, comune a quello di padre Aristide. Ha poi rivolto un appello ai presenti: «A Marituba hanno bisogno di noi e io ho bisogno di voi. Ho molte idee e molto entusiasmo, ma vi chiedo di accompagnarmi con il vostro affetto e il vostro appoggio, morale e materiale».

Il legame con Marituba è stato richiamato dall’audiomessaggio inviato da suor Leticia, una delle responsabili del progetto delle adozioni a distanza, e diffuso in sala. Sottolineando la grande gioia suscitata dalla recente visita degli Amici erbesi, la religiosa ha espresso la sua gratitudine per il sostegno fornito dall’associazione («vera Provvidenza») e ha garantito la sua vicinanza nella preghiera. Concetti ribaditi anche da fratel Gedovar Nazzari, economo generale dei Poveri Servi, giunto da Verona insieme ad altri rappresentanti dell’Opera Don Calabria: «Quando padre Aristide morì – ha ricordato – a Marituba ci sentimmo come orfani. Ma subito il dottor Gino Farina, Enrica e altri ci tranquillizzarono: non saremmo stati abbandonati. Così è successo e così accade ancora oggi. Mi fa piacere vedervi riuniti così tanti nel ricordo di padre Aristide e nel sostegno alle nostre opere. Vi assicuro che il vostro contributo non è importante solo dal punto di vista economico, ma fornisce anche una ulteriore motivazione ideale a chi opera a Marituba». Fratel Gedovar ha fatto omaggio alla Presidente di una medaglia raffigurante San Giovanni Calabria.

Il prossimo appuntamento degli Amici sarà la tradizionale commemorazione di padre Aristide in prossimità dell’anniversario della sua morte (3 febbraio 1997), che dal 2020 cambierà formula; l’evento musicale e la celebrazione in suffragio non saranno più riuniti nel pomeriggio della prima domenica di febbraio nella chiesa di Santa Maria Nascente, ma si scinderanno: sabato 1, nel tardo pomeriggio, il concerto in Sant’Eufemia e domenica 2, in mattinata, la Messa in Prepositura.

Lascia un commento:

* obbligatorio