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Padre Aristide, esempio illuminante di vita cristiana

«Vi ringrazio dell’invito. Sono onorato di essere qui a ricordare insieme a voi monsignor Aristide Pirovano, esempio illuminante di vita cristiana»: con queste parole monsignor Mario Delpini, Vescovo ausiliare e Vicario generale della Diocesi di Milano, ha introdotto la Santa Messa in suffragio di padre Aristide, celebrata nel pomeriggio di domenica 9 febbraio nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente a Erba affollata di fedeli. Nella Messa – concelebrata da don Andrea Ferrarotti e da padre Raffaele Finardi, col prevosto di Erba don Giovanni Afker e monsignor Silvano Motta – è culminata la commemorazione di padre Aristide, promossa dalla Comunità pastorale Sant’Eufemia e dalla “Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano” a diciassette anni dalla sua scomparsa (3 febbraio 1997).

«Questa sera siamo qui a ricordare un uomo di questa terra che si è messo in cammino accogliendo la sua vocazione», ha sottolineato nell’omelia il Vicario, che ha così proseguito: «La sua vita fu tribolata: durante la guerra, in missione, quando assunse la guida del Pime e quando decise di recarsi in mezzo ai lebbrosi… Una vita che non si è risparmiata, tra fatiche, tribolazioni, pericoli e responsabilità». Ma in che cosa si spese, in definitiva, padre Aristide? «Nell’annunciare a tutti una Parola che meritava di essere creduta». Monsignor Delpini ha fatto riferimento allo stemma episcopale di padre Aristide e al suo motto: «È tratto dal Vangelo: Ut vitam habeant, “Perché abbiano la vita”. A questo monsignor Pirovano ha improntato la sua vocazione e la sua missione, per questo ha percorso la terra e annunciato il Vangelo: affinché le persone che incontrava potessero essere vivi della vita di Dio». E al termine della celebrazione, prima della benedizione, il Vicario ha rivolto parole di apprezzamento e incoraggiamento per l’attività degli “Amici”, volta a perpetuare il ricordo e la conoscenza di padre Aristide, della sua vita «ricca e affascinante» e della sua «figura esemplare di fede e di dedizione alla vita cristiana».

Prima della Santa Messa, introdotto dai saluti della presidente degli “Amici” Enrica Sangiorgio e del prevosto don Afker, ha avuto luogo il concerto del Coro SS Gervaso e Protaso di Caglio, diretto dal maestro Renzo Masciadri. Da anni apprezzato interprete di un vasto repertorio, il gruppo corale ha eseguito brani di Vivaldi e Mozart con l’accompagnamento di un quintetto d’archi formato da musicisti componenti di organici orchestrali tra i più affermati a livello nazionale. Di rilievo la partecipazione del folto pubblico, che ha sottolineato il suo gradimento con scroscianti e ripetuti applausi.

Il filmato del concerto è disponibile su youtube:

Guarda il video

Riprese e montaggio Luca Mancardi

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