Giovedì 8 dicembre, presiedendo la Santa Messa per la solennità dell’Immacolata Concezione nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente, don Giovanni Aldo Afker ha preso congedo dalla Comunità pastorale Sant’Eufemia di Erba, di cui era responsabile dal 2007 e amministratore parrocchiale dal 2015, quando aveva compiuto 75 anni. Nell’incarico gli subentra monsignor Angelo Pirovano, che farà il suo ingresso in parrocchia domenica 18 dicembre. Don Giovanni prosegue il suo ministero a Cantù, con incarichi pastorali presso la parrocchia di San Paolo. Porgendo un saluto affettuoso e riconoscente a don Giovanni, gli Amici pubblicano il testo a loro firma che è stato inserito nel fascicolo ufficiale dedicatogli dalla città di Erba e dalla sua Comunità.
Dopo monsignor Erminio Casati, don Aldo Pozzi, don Antonio Corbetta e don Antonio Paganini, don Giovanni Afker è stato il primo Prevosto di Erba a non avere conosciuto personalmente monsignor Aristide Pirovano, scomparso diversi anni prima del suo arrivo in città. Questo, se da un lato gli ha reso difficoltoso entrare immediatamente in empatia con chi serbava un ricordo intenso di padre Aristide, dall’altro l’ha stimolato a promuovere le condizioni perché quella memoria divenisse suggestiva anche per quanti non hanno avuto la fortuna di frequentare il Vescovo missionario.
La collaborazione di don Giovanni con la nostra associazione è andata intensificandosi nel corso degli anni. È significativo che la parte conclusiva del suo ministero erbese abbia coinciso col ricco programma di celebrazioni del centenario della nascita di padre Aristide (1915-2015) e del 60° della sua consacrazione episcopale (1955). Una serie di iniziative che don Giovanni ha condiviso fin dall’ideazione, ha sostenuto e ha contribuito a realizzare. Il momento più coinvolgente è stato naturalmente il pellegrinaggio a Roma, durante il quale don Giovanni si è calato perfettamente nel clima di quel “ponte” spirituale idealmente costruito tra l’omaggio a monsignor Pirovano e il magistero di papa Francesco. In quei giorni, come in altre circostanze, è stata costante l’attenzione di don Giovanni a proporre il “Vescovo del sorriso” non solo come una figura da onorare nel ricordo, ma anche come esempio di fede e di vita cristiana. Il modo migliore per conservarne viva la memoria.
«Ogni volta che “incontriamo” padre Aristide, riceviamo da lui una spinta ad affrontare la vita, con i suoi problemi quotidiani, con coraggio ed entusiasmo», ha detto don Giovanni il 3 febbraio scorso, nella Messa di suffragio di monsignor Pirovano. All’Amico don Giovanni gli Amici di padre Aristide augurano di proseguire la sua missione pastorale con l’identico coraggio ed entusiasmo.